HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC OLTRE CHE UN GRANDE ARTISTA, FU ANCHE UN RAFFINATO GOURMET: AMANTE DELLA CUCINA E DEL MANGIAR BENE FU UN VERO E PROPRIO ESTETA DEL GUSTO.
Nell’atmosfera scintillante della Parigi di fine secolo, con i suoi bistrot, i suoi teatri e le sue gallerie d’arte, si aggirava, proteso tra il lusso dei suoi nobili natali e la trasgressione della vita bohémien, Henri de Toulouse-Lautrec.
L’ultimo erede dei conti di Toulouse, con le gambe corte, il corpo sgraziato e deforme, i capelli corvini, la bocca larga e carnosa, fu il protagonista indiscusso delle serate della ville lumière.
Quando al tramonto si accendevano le luci, questo piccolo uomo dal carattere inquieto e curioso, compariva puntualmente nei caffè e nei bordelli di Montmartre vestendo i panni eleganti del raffinato aristocratico.

Era amico di tutti, dalle ballerine di cancan alle prostitute, da Van Gogh a Monet, ospite fisso del Moulin Rouge, Henri godeva dell’ebrezza delle feste notturne. Spirito gaudente e licenzioso, Lautrec aveva come unica regola il divertimento: non dormiva quasi mai, era avido di vita e ghiotto di piaceri.
Famoso e stimato pittore, il conte era anche un sofisticato gourmet ed un eccellente cuoco. Pioniere di nuovi sapori, Lautrec adorava cucinare: un invito a casa sua era una gioia dello spirito e dei sensi.
“In ogni arte, e ciò vale anche per la cucina, la più grande raffinatezza consiste nella sintesi e nella semplicità, evidentemente bisogna rifarsi alla tradizione, ma bisogna dimenticarla senza tuttavia tradirla per negligenza o per non volerne tenere conto. E’ così che si diventa dei cuochi senza pregiudizi, degli anarchici che nella creazione di un piatto riconoscono soltanto la legge dell’equilibrio per far parlare la natura.”
(Henri de Toulouse-Lautrec)
LA TAVOLA DI HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC
Essere invitati alla mensa di Lautrec era un vero e proprio privilegio. I suoi pasti seguivano un preciso rituale: mai più di dieci persone, al massimo un paio di belle donne per non farsi sedurre da futili distrazioni; ad ogni commensale veniva regalato un menu litografato o dipinto ad acquarello, dove erano indicate le pietanze che avrebbero allietato il loro palato. Il vino era rigorosamente francese e della migliore qualità, sulla tavola c’era anche una caraffa d’acqua ma al suo interno vi nuotavano dei pesci rossi.
I sapori della sua cucina erano principalmente quelli speziati del sud della Francia, dove era nato e dove era stato introdotto all’arte del mangiar bene. Accurato nella ricerca della materie prime, Lautrec dedicava ad ogni piatto la stessa attenzione che dedicava ai suoi quadri, compiacendosi della gioia di stupire i suoi invitati. Con estro e fantasia trasformava ricette tradizionali in novità assolute, prestando sempre una grandissima attenzione all’equilibrio finale della composizione.

La cucina di Lautrec si caratterizzava per la medesima libertà della sua pittura: un ritorno alla natura e un superamento della dittatura dei menu tronfi e codificati. Menu freschi, costruiti di giorno in giorno, assecondando la stagionalità ed inseguendo profumi e colori del territorio, senza mai alterare un aroma o coprire un gusto.
La sguaiata regina del cancan La Goule, l’elegante ballerina Jane Avril, le scene frenetiche del Moulin Rouge, i ritratti degli amici, anticipano le fantasie culinarie di Lautrec: figure, volti, ombre, oggetti stesi sulla tela con vibranti pennellate e incisiva immediatezza.
LA COUSINE DE MONSIEUR MOMO
Nel 1930 Maurice Joyant, amico dell’artista fin dai tempi del liceo, pubblicò “La cuisine de Monsieur Momo“, un libro che riuniva le ricette, i disegni, i menu e le indicazioni gastronomiche di Henri de Toulouse-Lautrec.
Uscito in tiratura limitata (un centinaio di copie), fu poi ristampato in Svizzera ed in Gran Bretagna: ne esce il ritratto inedito di un uomo che seppe trasformare la cucina in una raffinata esperienza estetica.
UNA RICETTA DI HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC
LA MOUSSE AL CIOCCOLATO

Pare che la mousse al cioccolato sia stata inventata proprio da Toulouse-Lautrec. Da lui battezzata mayonnaise au chocolat, è una ricetta semplice dove contano la qualità del cioccolato e la freschezza delle uova. Accompagnata con dei biscottini bretoni al burro salato diventa un trionfo del gusto.
Di seguito riporto la ricetta con gli stessi ingredienti e la medesima procedura adottata dal maestro.
Ingredienti:
400 gr di cioccolato fondente
acqua q.b.
4 cucchiai di zucchero semolato
una noce di burro
4 uova fresche
Esecuzione:
Mettere il cioccolato spezzettato su una casseruola, con pochissima acqua, e farlo liquefare a bagnomaria su fuoco molto basso.
Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero fino a renderli chiari e spumosi. Incorporare al cioccolato sciolto una noce di burro e poi unire i tuorli continuando a mescolare bene.
Mentre il composto di cioccolato si intiepidisce, sbattere le chiare d’uovo a neve e amalgamarle con delicatezza all’impasto di cioccolato.
Versare l’impasto in una ciotola o in bicchierini singoli e farlo riposare per tutta la notte o, comunque, per almeno mezza giornata.
…. bon appétit à tous!