NELLA STORIA DELL’ARTE IL CORALLO È STATO AMPIAMENTE UTILIZZATO COME ORNAMENTO PER LE SUE MOLTEPLICI VALENZE SIMBOLICHE.

I coralli sono le più nobili piante del sommerso del mondo oceanico, sono le rose delle capricciose dee marine, tanto ricche di forme e di colori quanto i capricci di queste stesse dee.” (Joseph Roth)

 

IL CORALLO, LA STORIA E IL SIGNIFICATO

 

Secondo il mito, tramandatoci da Ovidio ne le sue “Metamorfosi”, il corallo si sarebbe originato dal sangue di Medusa. Il racconto narra di come Perseo, dopo aver vinto ed ucciso la più temibile delle gorgoni, si lavò le mani e coprì il capo della creatura con dei “ramoscelli acquatici”. Essendo porosi essi assorbirono il sangue di Medusa, pietrificandosi all’istante. Di qui la proprietà del corallo di essere morbido sott’acqua e di solidificarsi a contatto con l’aria.

In realtà, sebbene sia annoverato tra le pietre preziose, il corallo è un piccolissimo polipo che vive in colonie secernendo uno scheletro calcareo ramificato rosso, roseo o bianco. Una spiegazione decisamente meno affascinate di quella leggendaria!

Il corallo è come erba molle che nasce non sulla terra ma nel mare, la cui salsedine fa marcire la pianticella; quindi le foglie si staccano e la spuma del mare la porta a riva. L’aria la indurisce e chi la tocca direbbe che è pietra ciò che poco prima era erba.” (Ovidio)

 

Domenico Ghirlandaio, Ritratto di giovane donna, 1490
Domenico Ghirlandaio, Ritratto di giovane donna, 1490

 

La sua natura metamorfica, il suo colore caldo e vivo, hanno sedotto tutti i popoli che ne sono venuti in contatto, rendendolo particolarmente prezioso e ricercato. Ad esso venivano attribuite proprietà terapeutiche e curative. Si riteneva inoltre che avesse il potere di allontanare il malocchio, da cui l’usanza di proteggere i fanciulli e le donne incinte con un amuleto di corallo.

Regalare un pezzo di corallo rosso era un modo per augurare buona sorte e felicità, ma anche una dimostrazione di affetto, poiché a questo materiale si attribuiva la capacità di risvegliare l’energia vitale, l’amore e la sensualità.

 

Piero della Francesca, Pala di Brera, dettaglio, 1472-1474
Piero della Francesca, Pala di Brera, dettaglio del Bambino, 1472-1474

 

Nella tradizione cristiana il corallo si arricchirà di un ulteriore significato, identificandosi nel sangue versato da Cristo per la salvezza degli uomini: simbolo di vita e di morte, ma anche di redenzione legato alla resurrezione. La forma ramificata del rametto di corallo costituisce altresì un’allusione alla croce.

I coralli li portano tutti ricchi e poveri. Adornano chi sta in alto ed elevano chi sta in basso.” (Joseph Roth)

 

REGINA CORDIUM DI DANTE GABRIEL ROSSETTI

 

Nella storia dell’arte il corallo è stato ampiamente utilizzato, sia nelle rappresentazioni sacre che in quelle pagane, con la duplice funzione di amuleto e di ornamento. Molti dipinti di epoca rinascimentale ci mostrano bambini, o Gesù bambini, che recano appeso al collo un piccolo pezzo di corallo, riferendosi alla sua funzione di protezione degli infanti.

Il corallo, come molti altri preziosi, costituisce un’utile chiave di lettura per una più esaustiva lettura iconografica delle immagini.

Nel 1860 Dante Gabriel Rossetti dipinse Regina Cordium, uno splendido omaggio ad Elisabeth Siddal, la donna che aveva sposato il 23 maggio di quello stesso anno.

 

Dante Gabriel Rossetti, Regina Cordium, 1860
Dante Gabriel Rossetti, Regina Cordium, 1860

 

L’opera è un’esplicita dichiarazione d’amore: Dante proclama Elisabeth come unica e solo regina del suo cuore. La donna appare pallida, dal colorito verdastro e dalle palpebre cadenti, lo sguardo è malinconico e addolorato.

Non è certo l’immagine di una felice neosposa, ma il ritratto realistico di una persona non in perfetta salute. In questo periodo Elisabeth si trovava infatti all’apice di un decadimento fisico e psicologico causato da una dipendenza da cloralio unita ad una grave forma di depressione che la tormentava da lungo tempo.

Il suo collo è cinto da una collana di corallo con un cuore al centro. Il corallo rosso viene qui utilizzato per indicare prosperità e bellezza, ma anche come talismano per proteggerla dalle forze del male. Elisabeth era in attesa del loro primo figlio, un figlio che purtroppo nascerà morto.

La donna tiene in mano una violetta, fiore che allude al cuore nella forma delle sue foglie e che simboleggia l’umiltà, la tenerezza e la modestia.

Questa è l’immagine di lei così com’era:/ Sembra un prodigio da ammirare,/ Come se la mia immagine riflessa/ Indugiasse nello specchio quando son lontano. […]” (Dante Gabriel Rossetti)

L’11 febbraio 1862 Lizzie Siddal Rossetti morì in seguito ad una overdose di laudano. Aveva solo trentadue anni ed era di nuovo incinta. Regina Cordium rappresenta uno degli ultimi ritratti di Elisabeth in vita, un ritratto che, nella sua struggente malinconia, prefigura la sua imminente e tragica fine.

Oh, non affliggere con le tue lacrime amare/ La vita che scorre veloce,/ I cancelli del cielo si spalancheranno/ E mi accoglieranno finalmente. […]” (Elisabeth Siddal)