DESTINATE A CERIMONIE SOLENNI, MATRIMONI REALI ED OCCASIONI UFFICIALI, TIARE, DIADEMI E CORONE, SONO DA SEMPRE L’OGGETTO DEL DESIDERIO DI OGNI DONNA, RETAGGIO DELLE FIABE CHE HANNO NUTRITO IL NOSTRO IMMAGINARIO INFANTILE.
“Pesante è la testa che cinge la corona.” (William Shakespeare)
LA TIARA POLTIMORE, LA STORIA
Nel 1870 la House of Garrard, nominata dalla regina Vittoria prima gioielleria ufficiale della corona, realizzò una splendida tiara per Lady Florence Sara Wilhelmine Brinsley Sheridan, moglie del secondo barone Poltimore.
Il gioiello costituisce un superbo esempio di raffinata arte orafa. Realizzato in argento, oro e diamanti, il diadema può essere scomposto a formare una collana ed undici spille; guardandola da vicino si possono notare i montanti e le viti che la tengono insieme e nella custodia di velluto è incluso un raffinato cacciavite, utile a smontarla e rimontarla.

La tiara rimase di proprietà della famiglia fino al 1959, anno in cui il IV barone Poltimore la mise all’asta. In questa occasione venne acquistata dalla principessa Margaret per 5.500 sterline.
LA TIARA POLTIMORE, GIOIELLO NUZIALE
Mai c’è stata tanta sintonia tra un gioiello e la sua proprietaria, come quella che vi fu tra la tiara Poltimore e la principessa Margaret. Anticonvenzionale, ribelle e spregiudicata, la principessa dimostrò la sua modernità nell’acquistare per sé stessa un gioiello così eccezionale, che non faceva parte dei tesori della Corona.
Sfoggiata da Margaret come collana o come spilla, la tiara completa fece il suo debutto ufficiale il 6 maggio 1960, in occasione delle sue nozze con il fotografo Anthony Armstrong-Jones. Il primo matrimonio fra un commoner (persona senza titoli nobiliari) e la figlia di un re, e il primo matrimonio trasmesso in diretta televisiva, non poteva che presentare un ornamento altrettanto straordinario. Ma la scelta della Poltimore fu anche strategica; un diadema di dimensioni così notevoli avrebbe avuto il merito di slanciare l’esile figura della principessa, inoltre, con la sua magnificenza, avrebbe esaltato il semplice abito disegnato da Norman Hartnell, couturier prediletto dalla nobiltà inglese.
Quando Margaret portava la sua tiara, essa pareva fluttuare sul suo capo, merito di un ingegnoso stratagemma: la struttura si chiudeva con un nastro marrone, allacciatura pensata per confondersi con il colore dei suoi capelli, lasciando in vista solo i diamanti.

Dopo il matrimonio, la tiara fu la protagonista di altre importanti occasioni, sia della sua vita pubblica che di quella privata. Un celebre scatto del marito di Margaret la ritrae in una vasca da bagno, completamente nuda, e con in testa solamente la tiara. Nello specchio è possibile vedere il riflesso di Lord Snowdon nell’atto di puntare l’obiettivo. La fotografia fu resa nota nel 2006, quattro anni dopo la morte di Margaret, quando il fotografo la inserì in una mostra: il momento intimo di un intrigante ménage familiare.
“Se c’è una cosa buona della fotografia è che si può gustare facilmente.” (Lord Snowdon)
LA TIARA POLTIMORE, L’EPILOGO
Il 9 febbraio 2002 Sua Altezza reale Margaret, contessa di Snowdon, si spense in una stanza del King Edward VII’s Hospital di Londra, dove era ricoverata in seguito ad un ennesimo ictus.
Nel 2006 i due figli, per poter far fronte alle onerose tasse di successione, furono costretti a mettere in vendita molti oggetti appartenuti alla madre, fra i quali la famosa tiara Poltimore. Contesa più per il suo valore storico che per il suo valore economico, la tiara passò nelle mani di un collezionista asiatico che se l’aggiudicò all’asta da Christie’s per più di un milione di euro (precisamente 926,400 sterline – il prezzo di partenza era di 150,000 sterline). In questo modo un gioiello così iconico è scomparso dalle scene ufficiali assieme alla donna che ne ha dato lustro.

Bella e di tendenza, la principessa Margaret ha mostrato molti volti durante la sua esistenza. Il giornalista britannico Craig Brown ha cercato di tracciare un quadro delle mille sfaccettature di Margaret. “Margaret, 99 ritratti di una principessa ribelle”, ci offre novantanove ritratti di una donna che non ha mai smesso di chiedere alla vita tutto ciò che le poteva dare. (Craig Brown, “Margaret, 99 ritratti di una principessa ribelle”, Mondadori, 2021)