IL SIR JOHN SOANE’S MUSEUM È UN GIOIELLO RARO, TRASCURATO DALLA MAGGIOR PARTE DELLE GUIDE TURISTICHE, MA CHE MERITA UNA VISITA PER LA STRAORDINARIA ESPERIENZA CAPACE DI OFFRIRE.

In un edificio londinese, al numero 13 di Lincoln’s Inn Field, sorge un piccolo museo, frutto del gusto collezionistico dell’architetto inglese John Soane. La struttura e l’organizzazione degli ambienti sono ancora quelli concepiti dal proprietario: una casa-museo dove si respira intatto l’amore di Soane per gli oggetti d’arte, raccolti con meticolosità ed ampia disponibilità di mezzi.

 

JOHN SOANE, CHI ERA COSTUI?

 

Il nome di John Soane oggi rimane nella memoria di pochi appassionati d’arte, ma fu una delle figure più importanti del neoclassicismo inglese.

Nato a Reading il 10 settembre 1753, figlio di un mastro muratore, si formò come architetto alla “Royal Academy”, coronando i suoi studi con un viaggio in Italia tra il 1777 ed il 1780. Ritornato a Londra cominciò subito la sua professione, ottenendo il prestigioso titolo di “Architetct and Surveyor” della Banca d’Inghilterra, incarico che mantenne fino alla sua morte. Alternò la pratica di architetto all’insegnamento di scultura e architettura presso la Royal Academy.

 

John Jackson, Ritratto di John Soane con l'abito da massone, 1828-1829
John Jackson, Ritratto di John Soane con l’abito da massone, 1828-1829

 

Fra i palazzi da lui ideati, vi sono la sede della Banca d’Inghilterra e l’edificio al numero 10 di Dowing Street, residenza del primo ministro inglese. Il progetto a lui più caro fu quello per la sua abitazione, al quale lavorò, apportandovi migliorie e trasformazioni, fino alla sua morte, avvenuta il 20 gennaio 1837.

 

IL SIR JOHN SOANE’S MUSEUM

 

Architetto di professione e collezionista per passione, John Soane decise di fare della propria dimora lo scrigno dove conservare la sua preziosa raccolta d’arte, in un intimo rapporto tra spazi e oggetti contenuti. Nel 1833, con un atto legislativo, Sir John Soane fece dichiarare la sua casa “pubblico museo“, in modo che, dopo la sua morte, rimanesse inalterata e a disposizione di chiunque volesse visitarla.
La collezione risente degli interessi personali di Soane, che ne determinarono gli acquisti e contribuirono ad accrescere il fascino di una casa-museo, un pò troppo affastellata di oggetti, ma sicuramente dotata di una sua originalissima estetica.

 

Sir John Soane's Museum, interno con la statua di Apollo
Sir John Soane’s Museum, interno con la statua di Apollo


Tra capitelli romani, archi recuperati dall’antico palazzo di Westminster, statue classiche originali e non, il sarcofago egizio di Seti I, pregevoli pezzi di arredamento e quadri di artisti del tempo, risulta a volte difficile orientarsi, ma l’effetto d’insieme è sicuramente strabiliante. Si riesce chiaramente a percepire la frenesia del collezionista, preda del demone dell’accumulazione: un amore per l’oggetto che spinge a circondarsi di bellezza a qualunque costo.

 

LA CARRIERA DI UN LIBERTINO DI WILLIAM HOGARTH

 

I numerosi pezzi esposti sono per lo più di grande qualità ma la più interessante attrattiva è costituita dal ciclo di otto dipinti di William Hogarth, intitolate “La carriera di un libertino” (1735).
Nel 1802, ad un’asta da Christie’s, la signora Soane riuscì ad accappararsi per cinquecentonovantasei sterline e dieci scellini questi dipinti, destinati a diventare uno dei principali motivi d’orgoglio della raccolta. Le tele sono esposte in una piccola stanza dove ogni quadro è appeso ad un’anta mobile che, una volta aperta, rivela un’altra opera.
La serie racconta le disavventure del giovane Tom Rakewell che, erede del padre prematuramente scomparso, comincia una breve ed infelice carriera nel vizio e nella corruzione, dopo aver terminato gli studi ad Oxford.
Ciò che colpisce di questi capolavori, oltre gli evidenti intenti moralistici, è la precisione cronicistica dei dettagli: indumenti, pose, atteggiamenti, arredi, decori, contribuiscono a rendere ogni scena un originale spaccato dell’epoca.
Un’abbondanza di materiale narrativo che rende le opere di Hogarth assai vicine ai testi letterari dei suoi amici scrittori.

 

William Hogarth, La sveglia, secondo dipinto dalla serie La carriera di un libertino, 1735
William Hogarth, La sveglia, secondo dipinto dalla serie La carriera di un libertino, 1735


Lo scopo di Hogarth era chiaro allo stesso autore, che così parlava della sua opera: “ho pensato che con la devozione dello stile storico sia gli scrittori sia i pittori avessero del tutto trascurato quel tipo di argomento che si potrebbe classificare tra il sublime e il grottesco. Perciò mi sono prefisso di comporre dipinti su tela simili alle rappresentazioni teatrali e spero che vangano giudicati con lo stesso metro e criticati in base allo stesso criterio.”

Questi otto icredibili quadri, uniti alla fascinazione che pervade tutto l’ambiente, ravvivato dal profumo dei gigli freschi e dall’aroma del tè earl grey, costituiscono uno dei tanti motivi per visitare questo splendido museo.

 

William Hogarth, La prigione, settimo dipinto dalla serie La carriera di un libertino, 1735
William Hogarth, La prigione, settimo dipinto dalla serie La carriera di un libertino, 1735



Per maggiori informazioni sul John Soane’s Museum visita il sito ufficiale al seguente link:

https://www.soane.org/