AUGUSTE RODIN È UNIVERSALMENTE NOTO COME L’INIZIATORE DELLA SCULTURA MODERNA; ARTISTA ECLETTICO E DI GRANDE TALENTO, NELL’ULTIMA PARTE DELLA SUA VITA NUTRÌ UNA PASSIONE, QUASI OSSESSIVA, PER LA DANZA.

L’artista deve creare una scintilla prima di poter accendere il fuoco e prima che l’arte nasca; l’artista deve essere pronto ad essere consumato dal fuoco della propria creazione. ” (Auguste Rodin)

 

AUGUSTE RODIN, LA FORMAZIONE

 

François-Auguste-René Rodin nacque a Parigi il 12 novembre 1840 da una famiglia di umili origini. Suo padre, Jean-Baptiste, era garzone presso il quartier generale della polizia, mentre la madre, Marie Cheffer, era una casalinga. Aveva una sorella maggiore a cui era molto legato, Marie Louise, e una sorella minore, Anna Olympe, morta a soli quattro anni di età.

Sin da fanciullo dimostrò una certa predisposizione alle arti che coltivò da autodidatta, non potendo i genitori sostenere i suoi studi. Fu rifiutato tre volte dalla “Scuola di Belle Arti” di Parigi e fu più volte sdegnato dai “Salon” ufficiali, ma non si diede per vinto; egli continuò a dedicarsi alla sua ricerca artistica, guadagnandosi da vivere come decoratore.

Un viaggio in Italia nel 1875 gli diede modo di studiare l’opera di Donatello e di Michelangelo, artisti che furono fondamentali per la sua maturazione come scultore. “È stato Michelangelo a liberarmi dalla scultura accademica”, soleva ripetere con convinzione.

 

François-Auguste-René Rodin, Orfeo ed Euridice, dettaglio, 1893
François-Auguste-René Rodin, Orfeo ed Euridice, dettaglio, 1893

 

Ritornato in patria completò “L’età del bronzo”, scultura ispirata a “Lo schiavo morente” di Michelangelo, che venne esposta al “Salon” del 1877. L’opera destò subito delle perplessità: l’eccessivo realismo nella resa del corpo umano indusse molti a pensare che avesse realizzato il calco direttamente su un modello vivo, e non plasmandolo a mano osservando il soggetto. Fu addirittura necessaria un’inchiesta governativa per scagionare Rodin da quell’accusa infamante che metteva in dubbio le sue capacità.

Lo scandalo suscitato dalla vicenda ebbe il merito di accrescere la sua fama e gli procurò la sua prima commissione ufficiale: la realizzazione di una porta monumentale per il “Musée des Arts Decoratifs” di Parigi, detta “La Porta dell’Inferno” (1890-1900). Mentre si dedicava a quella che sarebbe stata l’impresa “della vita”, Rodin portò a termine altre importanti opere che consolidarono la sua figura di artista.

 

AUGUSTE RODIN E LA DANZA

 

Agli inizi del Novecento Auguste Rodin era un artista di quasi sessant’anni, oramai pienamente affermato. Nel 1900, in concomitanza con l’Esposizione Universale che quell’anno si teneva a Parigi, organizzò una retrospettiva del proprio lavoro. Il padiglione, appositamente creato per l’occasione, si trovava in Place de l’Alma, proprio di fronte al teatro-museo allestito da Loïe Fuller, nota ballerina di origine americana.

L’incontro fu una rivelazione: attraverso la danza, la Fuller fece conoscere a Rodin un modo diverso di guardare alle forme e al loro movimento, consolidando una ricerca che portava avanti da tempo. Nello stesso anno, sempre attraverso la mediazione della Fuller, Rodin conobbe Isadora Duncan, altra grande icona della danza. Le due donne aprirono la fantasia dello scultore che prese a dedicarsi con più attenzione alle potenzialità espressive del corpo. Diversamente da Edgar Degas, attratto dal rigore del balletto classico, Rodin si interessò alle forme coreutiche più innovative, confermandosi, ancora una volta, un grande genio rivoluzionario.

 

François-Auguste-René, bozetto de la serie Movimenti della danza, 1911-1912
François-Auguste-René, bozetto de la serie Movimenti della danza, 1911-1912

 

Queste frequentazioni portarono alla realizzazione di “Movimenti della danza”, una serie di sculture sperimentali prodotte tra il 1911 ed il 1912. Si tratta di lavori privati che l’artista mostrò solo a pochi amici: bozzetti in marmo o in gesso dove danzatori si flettono, si allungano, saltano, combinando insieme forza, elasticità e grazia. L’intento era quello di fissare nella scultura il dinamismo reale dei corpi, di ricreare delle forme in grado di restituire allo spettatore l’impressione del fluire di un corpo in vita.

Per esprimere il movimento in tutto il suo carattere e verità, è importante che questo sia insieme il risultato di movimenti consecutivi che hanno preceduto il momento sul quale ci si concentra.” (Auguste Rodin)

Il 29 maggio 1912, al Théâtre du Châtelet di Parigi, venne rappresentato il “Prélude à l’apres-midi d’un faune” (“Preludio al pomeriggio di un fauno”), balletto interpretato e coreografato da Vaclav Nižinskij, su musiche di Claude Debussy. L’esibizione, che ancora oggi risulta straordinariamente avanguardistica per concezione e messa in scena, piacque a tal punto a Rodin che si spinse a prenderne le difese, rispondendo, su “Le Matin”, ad una feroce critica di Gaston Calmette, direttore de “Le Figaro”.

Rodin esaltò l’esibizione di Nižinskij come un inno alla bellezza, suprema forma di rappresentazione plastica del corpo nello spazio. Nel luglio dello stesso anche, forse anche in segno di ringraziamento per averlo sostenuto, Nižinskij acconsentì di posare per Rodin. Da questa seduta presero forma diversi schizzi che contribuirono all’elaborazione di un bozzetto di creta. Fu solo qualche decennio dopo la morte dell’artista, nel 1957, che dal modello venne ricavato un piccolo bronzo dalla travolgente carica espressiva.

 

AUGUSTE RODIN, L’EREDITÀ

 

Il 17 novembre 1917, nella sua villa di Medun, Auguste Rodin si spense a causa dell’aggravarsi di un’influenza. Per sua espressa volontà una copia de “Il Pensatore” fu posta vicino alla sua tomba come lapide ed epitaffio.

L’anno prima della morte Rodin ebbe cura di donare allo Stato francese tutte le opere che possedeva, lasciandole presso l’Hôtel Biron, residenza parigina dell’artista. In questo splendido palazzo rococò venne inaugurato nel 1919 il Musée Rodin dove, oltre alla cospicua raccolta dei suoi lavori, è possibile ammirare anche la sua eclettica collezione di opere d’arte.

 

François-Auguste-René, bozetto de la serie Movimenti della danza, 1911-1912
François-Auguste-René, bozetto de la serie Movimenti della danza, 1911-1912

 

Ci sono forze sconosciute in natura; quando ci doniamo totalmente a le, senza riserve, lei le presta a noi; lei ci mostra queste forme, che i nostri occhi che guardano non vedono, che la nostra intelligenza non capisce o nemmeno sospetta.” (Auguste Rodin)