MOLTO PRIMA DI ESSERE INCORONATO RE DELL’HAUTE COUTURE, CHRISTIAN DIOR ERA STATO UN GALLERISTA ALL’AVANGUARDIA, ASSAI LUNGIMIRANTE NEL PROMUOVERE NUOVI TALENTI.

Siamo a Parigi sulla finire degli anni Venti. Un giovane Christian Dior, interrotti gli studi di Scienze Politiche, cercava un’occupazione che potesse dare sfogo alla sua grande passione per l’arte.

Di giorno si aggirava tra i negozi di foto di rue La Boétie e le gallerie di tendenza, mentre di sera si attardava a “Le Bœuf sur le Toit”, un bar cabaret frequentato da artisti, musicisti e intellettuali.

Fu così che venne in contatto con l’ambiente più effervescente della Parigi tra le due guerre.

 

CHRISTIAN DIOR, LA GALLERIA JACQUES BONJEAN

 

Stimolato dalle sue conoscenze e dalla sua indole, Christian Dior decise di aprire un proprio spazio espositivo.
I genitori, che desideravano per il figlio un futuro da diplomatico, acconsentirono a finanziare l’impresa a patto che il cognome “Dior” non comparisse in alcun modo: il loro timore era che venisse bollato come un “umile bottegaio”. Dior si avvalse così della collaborazione dell’amico Jacques Bonjean, che prestò il suo nome all’attività.

 

Paul Strecker, Ritratto di Christian Dior, 1928
Paul Strecker, Ritratto di Christian Dior, 1928


Nel 1928 il sogno di Dior divenne realtà: al numero 34 di rue La Boétie si inaugurava la “Galerie Bonjean”, prontamente soprannominata dagli amici più intimi “Galerie Jambon Dior”.
Fin da subito la galleria si impose come il punto di confluenza delle correnti più alla moda del tempo: madame Guillaume vi andò per comprare un De Chirico, Gertrude Stein, accompagnata dalla sua musa e amante Alice Toklas, vi scoprì la pittura di Francis Cyril Rose, Pablo Picasso vi si recava spesso per ammirare i dipinti di Christian Bérard.

 

CHRISTIAN DIOR, L’ARTE E GLI ARTISTI

 

La “Galerie Bonjean” sviluppò rapidamente un elenco di artisti di alto profilo, tanto che l’anno successivo a Dior e Bonjaen si unì un terzo socio, un giovane poeta di nome Pierre Colle.
Il segreto del loro repentino successo risiedeva nella fitta rete di amicizie e relazioni, ma soprattutto nella capacità di cogliere e assecondare i gusti del pubblico.


Nel 1924 era stato pubblicato il “Manifesto del Surrealismo” ed i suoi interpreti erano a caccia di mercanti e di spazi espositivi. I nostri giovani galleristi fiutarono subito l’affare, dando spazio a queste nuove leve della pittura: tra il 1929 ed il 1931 Dior e compagni ospitarono una serie di mostre con artisti che ruotavano attorno all’avanguardia surrealista come Max Ernst, Giorgio De Chirico, Max Jacob ed una Leonor Fini che, appena giunta dall’Italia, faceva il suo pubblico ingresso nei circoli parigini.

 

Leonor Fini, Heliodora, 1964
Leonor Fini, Heliodora, 1964


Alla galleria si deve anche la nascita della “Scuola romana”, gruppo di pittori attivi a Roma tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento. L’espressione comparve infatti, per la prima volta, nel catalogo dell’eposizione di alcuni pittori romani – Corrado Cagli, Emanuele Cavalli, Giuseppe Capogrossi ed Ezio Sclavi -, tenutasi alla “Galerie Bonjean” nel 1933. Si trattò di un momento di fondamentale importanza nelle relazioni artistiche tra Parigi e Roma e ebbe luogo proprio sotto l’egida di Monsieur Dior.

Fu un’avventura eccezionale, ma di breve durata: nel marzo 1931 Colle lasciava la galleria per aprirne una tutta sua, la famiglia di Bonjean e quella di Dior subirono crescenti battute d’arresto economiche a causa della depressione; prima che gli ufficiali giudiziari arrivassero a bussare alle porte di casa Dior, sul finire del 1933, Christian chiuse la galleria, mettendo in salvo le opere che erano rimaste invendute.

La carriera di Christian Dior come mercante d’arte si concluse qui, ma non dimenticò mai, anche quando divenne una star dell’alta moda, quanto sia stato formativo quel periodo per lui: “in quel variegato clima spirituale, non solo ho formato i miei gusti, ma ho anche forgiato le forti amicizie che hanno dato e continueranno a dare forma e significato alla mia vita.”
E in effetti l’arte contemporanea ha sempre rivestito un ruolo di primo piano nelle sue collezioni: in occasione della sua prima sfilata del 1947 diede a due abiti i nomi di “Matisse” e “Braque” e i suoi successori hanno continuato ad ispirarsi al mondo dell’arte, un mondo a cui tutt’oggi la Maison resta strettamente legata.

 

CHRISTIAN DIOR, CENNI BIOGRAFICI

 

Christian Dior nacque a Granville, un paesino nel nord della Francia, il 21 gennaio 1905. Era il secondo di cinque figli nati da Alexandre Louis Maurice Dior, produttore di fertilizzanti di grande successo, e sua moglie Isabelle.
Quando era un ragazzo la famiglia si trasferì a Parigi, dove il piccolo Dior trascorse la sua giovinezza. Amante dell’arte, desiderava diventare un architetto, ma i genitori lo costrinsero ad iscriversi all’École des Sciences Politiques.

Non terminò mai gli studi e nel 1928 chiese un aiuto economico al padre per aprire la sua galleria d’arte.
Dopo la chiusura della galleria, nel 1933, Dior si arabbattò vendendo i suoi disegni di moda e collaborando come illustratore per le “Figaro”, fino a che, nel 1937, venne assunto come assistente di disegno dello stilista Robert Piguet.

Nel 1942 lavorò presso la maison di Lucien Lelong e finalmente, l’8 ottobre 1946, potè aprire un atelier tutto suo a Parigi con l’aiuto finanziario di Marcel Boussac. Il lancio della sua prima collezione nel 1947 fu un trionfo: la linea “New Look” introduceva un’idea di femminilità del tutto originale. Di qui l’ascesa fu travolgente: Christian Dior si impose in poco tempo come una delle figure più influenti nel mondo della moda.

 

Christian Dior, Disegno per la linea New Look, 1947
Christian Dior, Disegno per la linea New Look, 1947


Il 24 ottobre 1957 Christian Dior morì a Montecatini Terme in circostanze misteriose, aveva cinquantadue anni.
Circolavano voci sulla causa della sua morte, incluso il fatto che si fosse strozzato con una lisca di pesce, o fosse stato coinvolto in un amplesso così travolgente da ucciderlo.
La prima collezione Dior, dopo la sua prematura scomparsa, venne affidata ad un ventunenne di grandissimo talento: Yves Saint-Laurent.

 

Visita il sito ufficiale della Maison Dior al seguente link:

https://www.dior.com/it_it