NEL 1881 EDAGAR DEGAS ESPOSE UNA SCULTURA DESTINATA A DIVENTARE LA BALLERINA PIÙ NOTA DI TUTTI I TEMPI: LA PETITE DANSEUSE DE QUATORZE ANS.

Oggi voglio racontarvi la storia di quest’opera, ma soprattutto la triste vicenda della ragazzina che ispirò al maestro questo incredibile modello di cera.

 

L’ANTEFATTO

 

Ai piedi di Montmartre, la collina a nord Parigi, sorge il quartiere di Notre-Dame-de-Lorette che prende il nome dall’omonima chiesa dedicata a Nostra Signora di Loreto. Qui il 7 giugno 1865, in uno squallido condominio di pietra, venne alla luce Marie Geneviève van Goethem, figlia di un sarto e di un’umile lavandaia.

 

Edgar Degas, Due stiratrici, 1884-1886
Edgar Degas, Due stiratrici, 1884-1886

 

A quel tempo la zona era rinomata per le sue losche frequentazioni, essendo al centro della vita notturna della città che gravitava attorno ad un fiorente, quanto miserevole, mercato del sesso. Nei suoi bistrot e nelle sue sale da ballo, la ricca borghesia si mescolava al basso popolo, sedotta dai piaceri di una lussuria sfrenata e perversa.

La giovane Marie pareva destinata a far parte del nutrito gruppo delle ragazze “perdute”, sennonché nel 1878, assieme alla sorella più giovane Charlotte, venne accettata nella scuola di danza dell’Opéra di Parigi. L’occasione del riscatto sociale aveva bussato alla sua porta.

 

L’OPÉRA DI PARIGI

 

Quando Marie varcò le sale del Palais Garnier sentiva che la realizzazione dei suoi sogni era a portata di mano. Dopo soli due anni di lezione superò l’esame di ammissione al corpo di ballo debuttando, nel 1881, con “La Korrigane”.

Ma il mondo del teatro si rivelò una trappola insidiosa: confidando di sfuggire al degrado delle sue origini, la fanciulla si gettò a braccia aperte nel patinato mondo del vizio. All’epoca la professione della ballerina non era poi così diversa da quella della prostituta, il confine era labile e molto incerto. Superata la magia delle crinoline e la leggerezza dei tutù, il balletto mostrava un’anima torbida fatta di voyeurismo e di sfruttamento minorile.

 

Edgar Degas, Scuola di danza dell'Opéra, 1872
Edgar Degas, Scuola di danza dell’Opéra, 1872

 

L’Opéra di Parigi era, alla stregua di un cabaret di Montmartre, un semplice luogo d’intrattenimento dedicato soprattutto al pubblico maschile che, tra una piroetta e l’altra, poteva lanciare qualche sbirciatina alle gambe delle danzatrici. Era un fatto normale e addirittura accettato, tanto è vero che l’edificio era stato progettato considerando anche questo: dietro al palcoscenico era stata ricavata una grande sala di appuntamenti. Uno spazio in cui le ragazze si ritrovavano per scaldarsi prima di un’esibizione, ma anche dove i signori più appassionati potevano incontrarle ed allacciare con loro rapporti più o meno leciti.

Tra gli avventori più assidui dell’Opéra Garnier vi era Edgar Degas, artista affermato, che guardava alla danza come ad un nuovo soggetto per i suoi dipinti. Egli non era tanto interessato a quello che succedeva nella scena, quanto a quello che avveniva dietro le quinte, ai momenti di prova o di rilassamento delle ragazze, spesso scrutate da figure sinistre: il lato oscuro della danza.

Durante una delle sue sortite a teatro, Degas fece la conoscenza della nostra Marie van Goethem, la quale, ben presto, divenne la sua modella preferita. Lui aveva quarantaquattro anni, lei appena tredici.

 

LA PETITE DANSEUSE

 

Tra il 1878 ed il 1880, Edgar Degas eseguì numerosi disegni e schizzi preparatori per la realizzazione di un modello in cera raffigurante Marie, “La Petite Danseuse” (La piccola ballerina). L’opera venne presentata, tra lo sconcerto generale, durante la sesta mostra degli Impressionisti nel 1881. Pubblico e critica furono concordi nel bollare il lavoro di Degas come “repellente”, un insulto al buon gusto e alla comune decenza.

 

Edgar Degas, Piccola ballerina di quattordici anni, 1878-1881
Edgar Degas, La piccola ballerina di quattordici anni, 1878-1881 – versione esposta al Musée d’Orsay di Parigi

 

Dipinta con le tonalità naturali dell’incarnato, abbigliata con un tutù, un fiocco di raso e delle scarpette autentiche, era la testimonianza di un crudo realismo spinto fino all’estremo. “Nei bassifondi delle scuole di danza, esistono delle povere bambine che somigliano a questo piccolo mostro”, oppure, “non chiedo che l’arte sia sempre elegante, ma non credo che il suo ruolo sia sostenere la causa della bruttezza”, e ancora la si paragonava a “una scimmia, a un atzeco, da mettere in contenitore sotto formalina”, le polemiche furono violente e feroci, tanto è vero che l’artista decise di rimuovere la scultura e conservarla nell’armadio di casa sua, senza farla mai più vedere a nessuno.

Fu solo nel 1917, dopo la morte di Degas, che la “La Petite Danseuse de quatorze ans” fu ritrovata nel suo studio ed oggi fa bella mostra di sé nei più importanti musei, essendo stata riprodotta in ventisei copie di bronzo. Da creatura derisa è oggi la ballerina più famosa e fotografata del mondo.

 

L’EPILOGO

 

Ma cosa accadde alla nostra Marie? Riuscì a realizzare il suo sogno di diventare una grande étoile o fu condannata ad altra e più funesta sorte?

Certo è che, dopo l’esposizione della sua effige modellata nella cera, Marie perse interesse par la danza: la sua frequenza si fece discontinua fino a che, nel 1882, venne allontanata dall”Opéra ufficialmente per essere arrivata tardi ad una lezione. In realtà si mormorava già da tempo sulla sua condotta “licenziosa”, frequentava osterie tutt’altro che raccomandabili e non esitava a prestarsi alle attenzioni maschili: da ballerina a modella macchiata dall’onta del disonore. Il suo desiderio di brillare nel firmamento della danza era oramai naufragato e, probabilmente istigata dalla madre, cominciò a prostituirsi.

Il suo nome venne cancellato dai registri ufficiali della scuola di ballo dell’Opéra e di lei si perse ogni traccia.

 

Edgar Degas, Piccola ballerina di quattordici anni, dettaglio, 1878-1881
Edgar Degas, Piccola ballerina di quattordici anni, dettaglio, 1878-1881 – versione esposta al Musée d’Orsay di Parigi

 

Uno dei suoi tanti fantasmi si può incontrare a Parigi, al Musée d’Orsay, indossa un tutù consumato dal tempo, ha annodato tra i capelli un nastro rosa e, nonostante l’aspetto dimesso, tiene la testa in alto, leggermente ripiegata all’indietro, rivendicando una dignità che la società in cui visse non le riconobbe mai.

Ora che ne conoscete la storia, quando vi troverete davanti a “La Petite Danseuse de quatorze ans”, la guarderete con un altro sguado, un po’ meno romantico e sicuramente più malinconico.

[…] raffinata e barbara allo stesso tempo, con il suo abito ingegnoso e le sue carni colorate che palpitano, solcate dal lavorio dei muscoli, questa statuetta è il solo tentativo di vera modernizzazione della scultura che io conosca. La terribile realtà di questa statuetta causò al pubblico un evidente disagio, tutte le sue idee sulla scultura, su questi freddi biancori inanimati, su questi famosi stereotipi ricopiati da secoli, vengono sconvolte. Il fatto è che con il suo tentativo monsieur Degas ha rivoluzionato le tradizioni della scultura come ha scosso da tempo le convenzioni della pittura.” (Joris-Karl Huysmans)

 

Visita il sito della National Gallery of Art di Washington, dove è custodito il primo esemplare in cera de “La Petite Danseuse de quatorze ans” di Edgar Degas:

https://www.nga.gov/