MARY CASSAT FU UNA DONNA CHE SUPERÒ LE CONVENZIONI DEL SUO TEMPO: LOTTÒ PER L’EMANCIPAZIONE FEMMINILE, VIAGGIÒ IN GIRO PER L’EUROPA E RIUSCÌ AD ESSERE AMMESSA NELL’ESCLUSIVO CIRCOLO DEGLI IMPRESSIONISTI.

In un mondo dominato dagli uomini, Mary Cassatt si adoperò duramente per affermare il proprio talento, ma alla fine, a dispetto di tutto e di tutti, riuscì ad essere riconosciuta per quello che effettivamente era: una grandissima artista.

 

LA FORMAZIONE

 

Mary Cassatt nacque ad Allegheny, cittadina della Pennsylvania, il 22 maggio 1844, da una famiglia benestante. Suo padre, Robert Simpson Cassatt, era un agente di cambio e mediatore di terreni, mentre la madre, Katherine Kelso Johnston, proveniva da una facoltosa stirpe di banchieri.

Allevata secondo i dettami dell’upper class, Mary dimostrò, fin dall’infanzia, un carattere volitivo ed indipendente, coltivando una sorta di ossessione per la pittura.

 

Mary Cassatt, La madre dell'artista che legge Le Figaro, 1877-1878
Mary Cassatt, La madre dell’artista che legge Le Figaro, 1877-1878

 

Da bambina visse per quattro anni a Parigi, dove, nel 1851, si era recata con i genitori per curare il fratello Robert affetto da una grave malattia alle ossa. La piccola Mary, di appena sei anni, guardava curiosa, con gli occhioni sgranati, questo mondo nuovo: un’esperienza che rimase fortemente impressa nella sua immaginazione.

Nel 1861 si iscrisse alla Pennsylvania Academy of Fine Arts di Filadelfia. Nonostante la ferrea opposizione dei genitori, soprattutto del padre, era decisa a diventare un’artista professionista.

 

IL TRASFERIMENTO A PARIGI

 

A partire dal 1865, con la fine della guerra civile e l’assassinio di Lincol, la Cassatt cominciò una serie di viaggi di studio in Europa che la portarono, nel 1874, a trasferire la propria residenza in Francia.

Una decisione che, al giorno d’oggi, appare del tutto normale, ma che all’epoca destò non poco sconcerto. Era del tutto inusuale che una ragazza per bene viaggiasse in giro per il mondo e lottasse per affermarsi in campo artistico. Ad una donna del suo rango era concesso di scegliersi, al massimo, un buon partito per convolare a giuste nozze!

“Aborro il sistema e penso che una totale libertà sia l’unico modo.” (Mary Cassatt)

 

Mary Cassatt, Bambina su una poltrona blu, 1877-1878
Mary Cassatt, Bambina su una poltrona blu, 1877-1878

 

A Parigi non trovò quella libertà che si era aspettata, anche qui le donne non avevano lo stesso peso degli uomini: l’Ecole des Beaux Arts era accessibile solo agli uomini, così come il disegno del nudo dal vero. Pur di inseguire il suo sogno, si trovò costretta a seguire i corsi privati di Charles Chaplin, il quale, per tre sere, la settimana apriva il suo studio alle aspiranti pittrici.

Nel frattempo il suo stile cresceva, maturava, si perfezionava, riuscendo a guadagnarsi l’attenzione dei Salons ufficiali, dove espose alcune opere. Ma il suo spirito indipendente la spinse sempre a rifiutare tutto ciò che fosse regola o costrizione: voleva dipingere ciò che le piaceva, anche a discapito dell’approvazione generale.

 

L’INCONTRO CON EDGAR DEGAS

 

Il 1874 fu un anno molto importante; mercoledì 15 aprile , al numero 35 di boulevard des Capucines, veniva inaugurata la prima mostra di un manipolo di giovani pittori, bollati dalla stampa con il termine sprezzante di “impressionisti”. I contemporanei non avevano ancora compreso l’importanza che avrebbero occupato nella storia dell’arte.

L’anno seguente, grazie ad un pastello esposto in boulevard Haussman, la Cassatt fece la conoscenza della pittura di Edgar Degas e fu una vera e propria illuminazione.

Come ricordo bene quando ho visto la prima volta i pastelli di Degas nella vetrina di un mercante d’arte in boulevard Haussmann. Avevo preso l’abitudine di andarci e appiattire il mio naso contro la vetrina e assorbire tutto quello che potevo dalla sua arte. Cambiò la mia vita. Da quel momento vidi l’arte come volevo vederla. Da quei pastelli passava la sua strada: la strada giusta.” (Mary Cassatt)

 

Mary Cassatt, Nel palco, 1877-1878
Mary Cassatt, Nel palco, 1877-1878

 

All’epoca del loro incontro Degas, che aveva solo dieci anni più di lei, era già una stella del neonato circolo impressionista. Tra lo scontroso francese e l’energica americana scoppiò una scintilla, che li porterà ad incrociare i loro destini fino alla morte. Si scambiavano idee, lavoravano assieme, si scrivevano lunghe lettere, si facevano visita nei rispettivi studi, e avevano dei furiosi litigi in seguito ai quali non si parlavano per dei lunghi mesi.

Questa ragazza ha un talento infinito”, “ecco qualcuno che sente come me”, ammetteva l’esigentissimo Degas, ma poi accecato dalla rabbia, in un rigurgito misogino, si trovava ad affermare “non sopporto che una donna dipinga così bene.”

Fu un rapporto lungo, intenso e fecondo di idee, ricerche e sperimentazioni. Non sappiamo se si sia mai trasformato in una relazione sentimentale, dal momento che i due distrussero la loro corrispondenza, ma certo è che il loro fu un legame fuori dell’ordinario.

 

IL SUCCESSO E GLI ULTIMI ANNI

 

Grazie all’intercessione dell’amico Degas, nel 1879 Mary Cassatt partecipò alla quarta mostra degli impressionisti. Da questo momento si ritrovò ad essere pienamente inserita nel mondo nell’arte francese: faceva parte del movimento più all’avanguardia del suo tempo e i collezionisti iniziavano ad interessarsi alla sua opera.

Mlle Cassatt è un vero fenomeno: in più di uno dei suoi lavori ella è sul punto di dimostrarsi una considerevole artista con una straordinaria sensibilità per la natura, un penetrante potere di penetrazione di osservazione e un’abilità di subordinare se stessa al modello, che è caratteristica dei più grandi artisti …” (Philippe Burty “L’Exposition des Artistes Indépendants” in “La République Française, 16 aprile 1879)

Raggiunto il successo, la Cassatt non si fermò, divorata com’era da una incontrollabile frenesia: cambiava studi e dimore, faceva spola fra l’Europa e gli Stati Uniti, mai paga e mai totalmente soddisfatta. In questa sua irrequietezza emotiva una sola cosa era sempre presente, la pittura. Mary dipingeva, dipingeva e dipingeva, senza sosta e senza interruzione, finchè la vista e le mani glielo permisero.

 

Mary Cassatt, La toilette, 1890-1891
Mary Cassatt, La toilette, 1890-1891

 

La sua intera esistenza ci parla della sua arte, unica religione alla quale si votò completamente. Non si sposò mai e non ebbe figli, ma le donne e i bambini furono i protagonisti dei suoi dipinti. Bambini teneramente ritratti e donne, tante donne, donne a teatro o in barca, donne che leggono o che fanno lezioni di banjo, donne che si lavano o che leggono, ma sempre isolate nella loro inespugnabile corazza. Donne che sono tante Mary Cassatt, il cui unico scopo nella vita era stato dipingere.

Non ho fatto cosa ho desiderato, ma almeno ho provato a combattere.” (Mary Cassatt)

Il 14 giugno 1926 Mary Cassatt si spense a Château de Beaufresne, comune vicino a Parigi. Fu sepolta nella tomba di famiglia a Mesnil-Théribus.

La Francia, in segno di riconoscimento per il suo contributo alle arti, l’aveva premiata, nel 1904, con la Legion d’onore.

 

Mary Cassatt, Colazione a letto, 1897
Mary Cassatt, Colazione a letto, 1897