WILLIAM TURNER È NOTO PER I SUOI PAESAGGI, CARATTERIZZATI DALL’USO AZZARDATO DEL COLORE. MOLTI SONO I DIPINTI DOVE IL CIELO SI TINGE DI ROSSO: NON È UN CASO E NEMMENO UN’INVENZIONE DEL PITTORE, IL CIELO ROSSO È ESISTITO DAVVERO.
“Dipingo quello che vedo, non quello che so.” (William Turner)
IL 1816, L’ANNO SENZA ESTATE
Il 5 aprile del 1815 nell’isola di Sumbawa, in Indonesia, ebbe luogo uno degli eventi naturali più catastrofici della storia umana: l’eruzione del vulcano Tambora. L’esplosione fu una tragedia per gli abitanti del luogo, ma anche per il resto del mondo. L’immensa quantità di gas e cenere vulcanica fu tale da ridurre l’incidenza dei raggi del Sole, diminuendo l’intensità della luce a livello globale.
Gli effetti della calamità si avvertirono in Occidente solo nell’anno successivo: le temperature scesero di mezzo grado, influenzando negativamente i raccolti, e la mancanza di Sole gettò la popolazione in un lungo e triste inverno. Fu così che il 1816 venne definito l’anno senza estate, dove il tempo sembrava scorrere all’indietro, con il freddo ad aumentare più si avvicinava la stagione estiva.
“Estate. Un’estate è sempre eccezionale, sia essa calda o fredda, secca o umida.” (Gustave Flaubert)
IL CIELO ROSSO DI WILLIAM TURNER
La scienza dell’epoca non riuscì a dare una spiegazione circa le improvvise variazioni di temperatura di quell’anno: ghiaccio e neve imbiancarono gran parte dell’emisfero settentrionale, anche alle latitudini più calde; l’intero pianeta si trovò ad affrontare una piccola epoca glaciale. Nonostante il dolore e la sofferenza abbiano segnato la popolazione, l’anno senza estate fu anche fonte di ispirazione per numerosi artisti.
“Non dipingo in modo che le persone mi capiscano, dipingo per mostrare come appare una scena particolare.” (William Turner)
William Turner fu uno dei più importanti pittori che immortalò gli effetti di quella devastante eruzione. Fortemente attratto dai grandi spazi naturali, nelle diverse condizioni atmosferiche, Turner cominciò a dipingere cieli dal colore spettacolare, di un rosso denso e polveroso.
Sebbene molti pensino che quelle sublimi visioni siano il frutto dell’estro creativo del pittore, in effetti sono da ascrivere ad un fenomeno che egli aveva potuto vedere con i propri occhi. Fedele alla sincerità di visione, Turner non fece che registrare i mutamenti climatici di quell’indimenticabile anno senza estate.
“La luce è Dio!” (William Turner)