DAVID BAILEY È UNA DELLE LEGGENDE DELLA FOTOGRAFIA MONDIALE. CANTORE DELLA SWINGING LONDON, CON IL SUO STILE NON CONVENZIONALE SI È GUADAGNATO L’AMMIRAZIONE PERFINO DELLA REGINA ELISABETTA II.

Ci vuole un sacco d’immaginazione per essere un buon fotografo. Ci vuole meno immaginazione ad essere un pittore, perché le cose le puoi inventare, invece con la fotografia è tutto molto ordinario e devi osservare tanto prima di imparare a vedere lo straordinario.” (David Bailey)

 

LA SWINGING LONDON

 

Vi fu un tempo in cui Londra era la città dei giovani, la capitale dell’invenzione e di tutto ciò che andava sotto il nome di “modernità”. Erano i mitici anni Sessanta, gli anni nei quali la città più austera e conservatrice d’Europa aveva ceduto il passo alla generazione della Swinging London, fatta di minigonne e di musica rock. La Perfida Albione si era trasformata nella Cool Britannia.

 

David Bailey, I Rolling Stones, 1968
David Bailey, I Rolling Stones, 1968

 

L’origine di questa svolta epocale risale a quello che passerà alla storia come “Scandalo Profumo”. Una mattina del 22 marzo 1963 il barone John Dennis Profumo, al tempo Segretario di Stato per la Guerra, mentì spudoratamente di fronte al Parlamento, in merito alla sua storia con la modella Christine Keeler.

Di per sé la situazione sarebbe stata grave anche solo per la relazione in quanto, nei Paesi anglosassoni, il tradimento coniugale da parte di un politico è considerata un’azione grave. Ma a ciò si aggiunse il fatto che la Keeler frequentava contemporaneamente un funzionario dell’ambasciata sovietica. L’idea che potesse essere una spia serpeggiava nell’aria e, in un periodo di grande tensione politica con la Russia, tutto ciò costituiva un giustificato motivo di scandalo.

Costretto a presentare le sue dimissioni, Profumo portò alla luce il volto più vizioso dell’Inghilterra, fino ad allora rimasto in ombra. Era solo l’inizio. La felice stagione del sesso, della droga e del rock&roll stava prendendo forma.

 

DAVID BAILEY, LE ORIGINI

 

David Royston Bailey nacque a Leytonstone, quartiere Nord orientale di Londra, il 2 gennaio 1938 da Herbert e Gladys Bailey, entrambi appartenenti alla classe operaia. Quando aveva tre anni si trasferì con la famiglia nell’Est Ham, dopo che la loro casa fu bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua fu un’infanzia difficile, provata dalla scarsezza di mezzi economici. In un’intervista confidò che andavano al cinema tutte le sere, perché non potevano permettersi di riscaldare la loro casa.

Se nascevi nell’East End londinese degli anni Trenta non avevi molta scelta. Potevi diventare un pugile, un ladro d’auto o al limite un musicista.” (David Bailey)

Bailey non seguì un corso di studi tradizionale. A quindici anni abbandonò la scuola, impiegandosi in diversi lavori. Nel 1956 ricevette la chiamata al servizio militare; arruolatosi nell’aureonatica si trovò, nel 1957, di stanza a Singapore. In questo periodo acquistò il suo primo apparecchio fotografico e cominciò a scattare foto per trascorrere il tempo libero. Fu un vero colpo di fulmine. Quello che era nato come un passatempo diventò il lavoro della vita.

 

Bert Stern, Veruschka Von Lehndorff & David Bailey, 1961

 

Cominciò la sua carriera come assistente presso il John French Studio, fino ad essere ingaggiato da British Vogue nel 1960, come fotografo di moda. Di qui la storia si fa leggenda. Assieme a Brian Duffy e Terence Donovan, la mitica Black Trinity, immortalò la Swinging London, quella Londra frizzante ed effervescente che si muoveva sull’onda del cambiamento.

Avrei voluto essere come Fred Asteire ma non potevo, così cercavo di non farmi sfuggire nessun nuovo fenomeno e personaggio. Essere un fotografo di moda significava questo.” (David Bailey)

Le sue modelle preferite furono Jeanne Shrimpton e Twiggy, esempi di una bellezza fresca e spontanea, e di una femminilità giovane e libera.

Moda, reportage, ritrattistica, copertine per dischi, pubblicità televisive, documentari – indimenticabili quelli dedicati a Luchino Visconti, Andy Warhol e Cecil Beaton – furono gli ambiti nei quali si mosse la creatività instancabile di Bailey.

 

DAVID BAILEY, LA VITA PRIVATA

 

Senti, puoi intervistarmi per gli italiani, ci mancherebbe, è un piacere. Ma a una sola condizione. Non farmi domande su tutte le modelle con cui sono andato a letto, d’accordo? Non posso dirti niente in proposito, perché non ho ancora smesso.” (David Bailey, intervista del 2015 a Luke Leitch)

David Bailey fu il protagonista delle riviste patinate degli anni Sessanta non solo per le sue foto, ma anche per le vicende d’amore che lo resero il principale bersaglio dei giornali scandalistici. Si sposò quattro volte, con la modella Rosmary Brambie, con Catherine Deneuve, la femme fatale del cinema francese, con Marie Helvin, altra bellissima modella, e dal 1986 è felicemente coniugato a Catherine Dyer. Ma non ha mai smesso di amare e di essere riamato.

Sono pazzo delle donne, le adoro. I miei migliori amici sono donne – e tutte ex mogli o amanti o come le vuoi chiamare. Alcune non ho mai smesso di amarle. Ma sai, a volte, l’amore non basta.” (David Bailey)

 

David Bailey, Catherine Deneuve con un fenicottero, 1968
David Bailey, Catherine Deneuve con un fenicottero, 1968

 

Quando, nel 1967, Michelangelo Antonioni girò Blow Up, pellicola ispirata alla Londra degli anni Sessanta, affermò di aver guardato a David Bailey per il suo protagonista. La cosa non piacque a Bailey che prese sempre le distanze da questa produzione. Un atteggiamento a mio parere non contestabile. Il film è decisamente prolisso, non adatto a cogliere il clima fluidamente aperto dei mitici Sixties.

È una storia lunga e noiosa. Un film tediosissimo, sbagliato anche nei costumi: David Hamming era troppo vistosamente middle class, Michael Caine o Terence Stamp sarebbero stati perfetti. Andai a vederlo con Catherine Deneuve, uno sbaglio dietro l’altro.” (David Bailey)

 

DAVID BAILEY OGGI

 

Finì la Swinging London, e si portò via il vento di una stagione fatta di cambiamenti. Ma il cuore di Bailey continuò a pulsare sulle onde della ribellione, una ribellione che era pura e semplice dedizione alla vita, nelle sue declinazioni più autentiche. Non smise di fotografare, sperimentando sempre nuove tecniche e nuovi linguaggi, ma prese le distanze dal mondo della moda: “a dire il vero è dagli anni Ottanta che non scatto più niente. Non ce la facevo più a trovarmi di fronte l’ennesimo abito da sera, non c’era più nulla che ritenessi interessante, ero arrivato al capolinea.”

 

David Bailey, Ritratto di Elisabetta II, dettaglio, 2014
David Bailey, Ritratto di Elisabetta II, dettaglio, 2014

 

David Bailey ha proseguito il suo percorso artistico, magari in sordina, ma sempre interpretando il sentimento di un’epoca. Bellissimo il ritratto realizzato nel 2014 per Elisabetta II, in onore dei suoi ottantotto anni. Uno scatto in bianco e nero dove la sovrana, solitamente un po’ arcigna, appare allegra e sorridente. Neppure la regina è riuscita a sottrarsi al fascino dell’eterno ragazzaccio.

Non mi sono mai considerato un fotografo di moda. Non sono mai stato interessato alla moda. La ragione per cui ho lavorato per la moda è che mi piaceva quello che c’era sotto i vestiti.” (David Bailey)